Ogni anno si producono tonnellate e tonnellate di pneumatici usati e tutti quelli che non potranno essere riutilizzati vanno smaltiti. Solo per l’Italia si parla di quasi 400.000 mila tonnellate all’anno. Fino all’ottobre 2011, questo costo veniva inglobato dal rivenditore nel costo degli pneumatici ma da novembre 2011 (Decreto Ministeriale Nr.82 dell’11 Aprile 2011), il contributo per lo smaltimento si paga anticipatamente, con una voce separata sul conto finale degli pneumatici. In parole povere, si paga in anticipo per gli pneumatici che saranno smaltiti in futuro.
L’introduzione del contributo PFU è stato un gran balzo in avanti nella salvaguardia dell’ambiente ma, ovviamente, ha generato delle incomprensioni tra rivenditori e consumatori con questi ultimi che credono di trovarsi di fronte all’ennesima tassa da pagare oppure a una truffa da parte del rivenditore.
Attraverso questa infografica, cercheremo di spiegare il processo che si sviluppa attraverso il pagamento anticipato del contributo di smaltimento degli pneumatici.
Quindi, ricapitolando, paghiamo in anticipo il PFU per gli pneumatici che acquistiamo e che poi andranno smaltiti. Il tutto a garanzia dell’ambiente che ci circonda.